3 aprile 2007

Il Futuro della pubblicità 2006/2008: Internet avanti tutta

L'Upa (Associazione di categoria che rappresenta gli utenti pubblicitari) ha recentemente presentato la propria indagine periodica relativa alla situazione degli investimenti pubblicitari in Italia. Il quadro del 2007 appare abbastanza statico, senza grandi picchi positivi, in attesa di un 2008 più vivace. Da segnalare, almeno a livello di tendenze e di fattori innovativi, i significativi incrementi di Internet, l'affacciarsi nel panorama mediatico della IpTv e della mobile TV, l'utilizzo degli eventi come leva di comunicazione. Il link contiene sia l'abstract che la versione ufficiale del documento.

7 commenti:

Savo ha detto...

Beh io direi che il futuro di internet è pubblicità. Ormai rimane ben poco della rete che era fruizione gratuita del tutto. Non c'è più un sito libero dai banner pubblicitari, nemmeno quelli porno. So che l'articolo si riferisce anche alle tecnologie appliccate a internet, ma restano ancora lontane della cultura e dalle tasche dei più, quindi non so quanto ci investirei. In tutto ciò l'aumento di questi messaggi pubblicitari fa scadere verso il basso la qualità degli stessi. Perchè pagare un creativo, se con due soldi un ragazzetto mi sforna dieci banner al giorno?

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo. C'è una rivoluzione in atto e malgrado i media ne parlino quotidianamente ancora la maggioranza delle persone ignora il fenomeno: WEB TV. Non più noiosi siti internet statici e illegibili, bensì canali televisivi accessibili tramite web con un semplice click. Non software aggiuntivi, ottima definizione dei video e possibilità di vedere il tutto full screen. Morte dei banner, dunque. A limite pubblicità virale (uno spasso). Oppure si paga per vedere i contenuti prescelti. Insomma, i giovani interessati al mondo della comunicazione dovrebbero interessarsene.

Savo ha detto...

Sarò pessimista, ma le Web Tv, sono ancora in fase embrionale, appena diverranno realtà più consolidate sarà la fine, purtroppo.

Unknown ha detto...

La fine di cosa? Della tv generalista? Dei palinsesti verticali imposti dall'alto? Del dominio dei numeri sulla qualità? Della pubblicità che determina la scarsa qualità dei contenuti perchè mira alla massa e a un pubblico indifferenziato purché numeroso?

sar8 ha detto...

Penso che l'idea della tv pubblica accostata al demonio sia un po' esagerata, anche perchè c'è libertà di cambiare canale, uscire etc etc.
Quanto alla pubblicità che determina la scarsa qualità dei contenuti non sono affatto d'accordo e ne è un'esempio la trassmissione televisiva LE Iene, che reputo piena di contenuti interessanti.
Penso che Mediaset la tenga aperta solo grazie dell'enorme quantità di pubblicità che riesce ad infilarci, in quanto trasmissione molto segiuta.
Se non fosse per quello l'avrebbero già chiusa da un bel po'...

Savo ha detto...

Intendevo la fine delle web TV libere come adesso le conosciamo.
Quando qualcosa riscuote successo, da li a poco diventa solo un nuovo mezzo di profitto per chi adesso produce la spazzatura di cui tu stessa parli.

Unknown ha detto...

Penso che savo abbia ragione. Per quanto mi riguarda non vedo l'ora che la TV generalista finisca, perché non riesco a trovare un contenuto che mi interessi al di fuori di quelli "importati" da SKY.
Al di là di questo, il meccanismo economico finisce per infettare tutto ciò che è interessante: lo trasforma in spazzatura per collezionare ascolti.